75 anni di scoutismo cattolico in Ticino
2 VESCOVI SCOUT


A cura di Maurizio Cattaneo



Lo scorso 22 febbraio si è svolto alla Madonna del Sasso un incontro per ricordare i 75 anni dalla fondazione degli esploratori cattolici in Ticino. Hanno concelebrato la Santa Messa anche due vescovi che hanno vissuto in prima persona l'esperienza dello scautismo: Mons. Ernesto Togni è stato assistente alla sezione Ceresio di Lugano e Mons. Giuseppe Torti alla sezione san Michele di Bellinzona. Vi proponiamo alcuni passaggi delle testimonianze che hanno tenuto durante la celebrazione. Gli scaut dell'AEEC hanno raccolto in un fascicolo tutti gli interventi della giornata (ce ne sono stati anche di Alberto Bottani, fra Nicola Gianinazzi, Fausto Rotanzi e Giorgio Zappa). Questo può essere ricevuto in omaggio scrivendo alla rivista "Fiordaliso", cp 44, 6955 CAGIALLO.


LA TESTIMONIANZA DEL VESCOVO ERNESTO

Mi permetto riassumere la dimensione religiosa dello scautismo con un'immagine che mi suggerisce la parola di Dio di questa domenica di Quaresima: la montagna. E allora, usando il linguaggio di una guida alpina, dirò che nel cammino scaut e nel cammino cristiano c'è:

Una parete est: un versante est, quello nel pieno sole del mattino. È il cammino nel sole di Dio del quale lasciarsi investire. È il cammino alla ricerca di Dio, alla scopertine/coperta di Lui, il cammino dell'ascolto, il cammino della rivelazione e della trasfigurazione. Lo scautismo ci invita a scopertine/coprire Dio nella natura e nelle sue meraviglie, dovunque si riveli. Ma, poiché Dio ha rivelato il suo volto in Cristo, siamo chiamati a conoscere pienamente Cristo, la sua Persona e la sua Parola, e a godere della sua vita che ha messo nelle mani della Chiesa per noi. Sono solo accenni. Mi chiedo se lo scautismo non può, in questo tempo, assumersi un impegno, certo non facile, per l'educazione della fede dei ragazzi e dei giovani, perché, smarrendosi la fede, facilmente diventano fragili, se addirittura non si perdono, i valori umani.

Una parete sud: quella del pieno giorno. Ci richiama alla piena realizzazione della nostra vita, al raddoppio evangelico dei nostri talenti, alla piena realizzazione della nostra persona. Penso all'importanza di una legge da osservare e di una promessa da rinnovare e da mantenere, e di tutto quanto lo scautismo ci insegna. La parete sud è il compimento della propria vocazione personale (l'amore, la famiglia, lo studio, il lavoro, la professione, la vita consacrata, l'impegno civile o ecclesiale).

Una parete ovest: quella del sole della sera, che richiama al tempo dell'incontro, della comunione, all'impegno del servizio. Il servizio è lo scopertine/copo dell'avventura scaut e la rivelazione del cammino cristiano. Lo scautismo deve essere una forte e costante scuola di servizio. Forse sulla parete ovest siamo chiamati ad aprire con coraggio nuove strade. Che cosa ci suggerirebbe Baden Powell guardando al nostro mondo, a quello della fanciullezza e della gioventù?

Una parete nord: la parete che è priva del sole, rimane nell'ombra, avvolta dal freddo, dal gelo e dal ghiaccio. È la parete della difficoltà, della fatica, della paura, della croce. È vita di ciascuno, per qualcuno più ardua e più lunga. Come superare questa parete senza guardare a Cristo che ci ha preceduto (la liturgia parla di Lui anche come del monte da raggiungere) e ci fa intravedere, con anticipi di trasfigurazione, la Pasqua nostra e ci assicura la forza e il coraggio per i passaggi difficili?

Tutto questo è dimensione religiosa nell'avventura scaut e nell'avventura cristiana. Si percorre, passando da una parete all'altra, percorrendole necessariamente tutte per compiere la propria strada e giungere alla meta.


LA TESTIMONIANZA DEL VESCOVO GIUSEPPE

"Maestro, è bello per noi stare qui: facciamo tre tende", è l'esclamazione dell'apostolo Pietro. Anche la tenda è un elemento caratteristico del pianeta scout, come lo sono la montagna e la strada. Ancora una volta troviamola prospettiva dell'andare, perché la tenda è la casa che si sposta con noi da un luogo all'altro, da una scopertine/coperta all'altra, nel viaggio verso l'infinito, che è la vita. Un viaggio da tradurre nell'impegno cristiano che scaturisce dal nostro Battesimo per essere testimoni del Vangelo là dove viviamo, con le nostre scelte e con le nostre opere. Con la nostra testimonianza, personale e comunitaria, di scout e di scout cattolici. Sia questo anniversario dei 75 anni l'occasione per rinnovare e rinvigorire l'identità cristiana di questa Associazione, per dare ai nostri ideali scoutistici sapore di Vangelo, con coerenza e coraggio. Riprendiamo in mano questo libro, personalmente e nelle nostre sezioni, e traduciamolo concretamente nella nostra esistenza. Sarà una continua scopertine/coperta: per ritrovare il volto del Signore nella nostra esistenza e renderlo presente con la nostra vita. Solo così potete trasfigurare questa società indifferente, con il vostro compito di pionieri chiamati a valori veri. Quelli del creato, della vita, dei vivere insieme, dell'amicizia, del Vangelo, servendo un ideale e concretizzando questo ideale dentro la vostra testimonianza, illuminata e arricchita dalla proposta cristiana.

È l'impegno, che vi chiedo come vostro Vescovo in questo anniversario che diviene momento privilegiato per fare tappa e ripartire. Scout in cammino, fratelli e sorelle, tenendoci per mano, invitando chi si è fermato perché sfiduciato o sconfitto, richiamando coloro che vagano fuori della pista e senza orizzonte, aiutando chi non ce la fa più e ha perduto il suo canto. Insieme: nella fatica, nella gioia, nella sofferenza, nella fiducia. In comunione tra di noi e con il Signore. Allora il nostro canto di Vangelo sarà invito, richiamo, interrogativo, domanda, fonte di gioia e di vera libertà. E il nostro passaggio nella storia verso l'infinito di Dio avrà il significato di una vera missione. Così anche noi come gli apostoli faremo la scopertine/coperta del volto luminoso del Signore e il nostro cuore, pur avvolto nel mistero dell'esistenza come Abramo, sarà capace di seminare speranza.

Ci accompagni nel nostro cammino, alla ricerca del bello e dei vero, Maria di Nazareth, che invochiamo questa sera come Madonna del Sasso. Lei, maestra nella fede, che ha vissuto nell'ascolto incondizionato della voce del Figlio, ci aiuti, donna vestita della Parola, a essere pure noi annunciatori del messaggio cristiano di vita.

Lo scautismo cattolico è stato fortemente voluto da Mons. Aurelio Bacciarini e portato in Ticino grazie all'opera di Andrea Fossati, uno svizzero trapiantato a Milano che già aveva fondato i primi scaut della Lombardia. LAEEC (Associazione esploratrici ed esploratori cattolici del Canton Ticino) conta attualmente 2300 membri, tre quarti dei quali sono ragazzi sotto i 15 anni. Gli scaut cattolici sono suddivisi in 35 sezioni, in gran parte legati alle parrocchie e presenti su tutto il territorio del Cantone. Da 67 anni l'Associazione pubblica la rivista "Fiordaliso", che è ormai giunta al 569mo numero. Quest'estate gli scaut dell'AEEC e quelli dell'AGET (l'associazione ticinese non confessionale) saranno impegnati nel campo cantonale: circa 1000 ragazzi vivranno due settimane di campeggio sotto tenda in Valle di Peccia.


Nato in Inghilterra nel 1908, lo scautismo è attualmente, con 25 milioni di aderenti, il movimento giovanile a carattere di volontariato più grande del mondo. È presente in 131 nazioni.

Robert Baden Powell, il suo fondatore, fu sì generale dell'esercito inglese, ma volle basare il suo movimento sulla comprensione e sulla fratellanza fra i popoli. Queste idee non piacquero molto ai vari regimi totalitari, tanto che, per esempio, sotto il fascismo in Italia, il nazismo in Germania, il comunismo nei paesi dell'Est, gli scout furono banditi e i gruppi dovettero vivere nella clandestinità.

Il primo premio per l'educazione alla pace, creato dall'UNESCO nei 1981, è stato attribuito proprio al movimento scaut, che ha la sua sede centrale a Ginevra.

Nella pedagogia scaut ci sono due parole fondamentali: responsabilità e servizio. Attraverso la progressiva presa di responsabilità, il ragazzo è educato ad imparare a rendere servizio al prossimo.

Già il piccolo "lupetto" di 8 anni è aiutato a sentirsi responsabile del gruppo di amici (sestena) con i quali vive le attività del sabato o il campo estivo. Diventando grande si confronta con compiti che lo aiutano a prendere coscienza dell'importanza del servizio al prossimo. In questa strada è aiutato dalla Legge scaut, un codice morale in 10 punti, che indica i comportamenti che è bene seguire per raggiungere questo scopertine/copo. 'La vera felicità la troverete nel rendere felici gli altri. Cercate di lasciare il mondo un po' migliore di come l'avete trovato", ha scritto Baden Powell nel suo ultimo messaggio indirizzato agli scaut di tutto il mondo.